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L'AUTOAMBULANZA PUO' PASSARE CON IL ROSSO

Corte di Cassazione, sentenza 4316/2024 - 1 febbraio 2024

Fotografia urbana, notturna. Studio Legale Associato Bertolini Fusi di Reggio Emilia, Italia.

PRUDENZA! 

Cosa significa per la Corte?

 

Il conducente non è esonerato dall’osservare le regole di comune cautela e diligenza, pena l’eventualità di una condanna penale, anche per lesioni gravissime, come nel caso esaminato dalla Corte.

Infatti, i conducenti delle autoambulanze, quando stanno espletando servizi urgenti e se utilizzano congiuntamente il dispositivo acustico di allarme e quello di segnalazione visiva (luce lampeggiante blu), non sono obbligati ad osservare le limitazioni ed i divieti previsti per la corretta circolazione stradale, quali la segnaletica; ma vi sono contemperamenti alla possibilità di non rispettare i divieti, contemperamenti che sono rappresentati dalla presenza di agenti del traffico (alle disposizioni dei quali i conducenti delle autoambulanze devono conformarsi) ed alle regole di comune prudenza e diligenza.

 

La Corte di Cassazione espressamente dispone che la disciplina in materia, pur consentendo ai conducenti delle autoambulanze di non osservare le regole della circolazione stradale, non esonera i predetti conducenti dal prestare la massima cautela nella guida dei mezzi, per non creare ingiustificate situazioni di rischio. Inoltre, la guida deve essere adeguata alle particolari situazioni della strada e del traffico.

Fotografia urbana, notturna. Studio Legale Associato Bertolini Fusi di Reggio Emilia, Italia.

Nel caso esaminato dalla Corte, il conducente dell’autovettura, mentre attraversava (con i dispositivi di segnalazione acustica e visiva in funzione) un incrocio con il semaforo rosso, collideva violentemente con un ciclomotore sul quale viaggiavano due minorenni, che riportavano gravi lesioni personali. Il conducente veniva imputato di aver violato le norme del codice della strada, in particolare di non aver rispettato la luce rossa del semaforo, senza osservare la minima e necessaria cautela e senza fare attenzione a chi aveva già impegnato l’incrocio, come appunto il motoveicolo.

Secondo la Suprema Corte la condotta di guida del conducente dell’autoambulanza era stata molto irresponsabile: infatti l’automezzo aveva impegnato l’incrocio ad alta velocità senza neppure frenare, scontrandosi così con il ciclomotore, che già si trovava nell’incrocio.

Le regole che i Giudici hanno ritenuto violate non sono tanto quelle della strada, quanto piuttosto quelle della diligenza che imponevano al conducente di verificare la presenza di altri veicoli nell’area, moderando così la velocità, anche in considerazione del fatto che l’autoambulanza aveva appena superato un semaforo rosso. 

Fotografia urbana, notturna. Studio Legale Associato Bertolini Fusi di Reggio Emilia, Italia.

In sintesi la Corte ha ritenuto che “Questi (il conducente), viaggiando ad una velocità stimata di circa 52 km/h, aveva impegnato l’incrocio senza soluzione di continuità ed aveva impattato contro un motoveicolo che aveva già abbondantemente impegnato lo stesso incrocio: in tal modo aveva violato l, 2 regole di comune prudenza e diligenza che gli imponevano, invece, di sincerarsi dell’eventuale già avvenuto impegno dell’area di intersezione da parte di altri veicoli e, quindi, di moderare la velocità al fine di effettuare tale verifica, tenendo una condotta prudenziale, resa necessaria dalla pacifica consapevolezza e di aver superato un semaforo rosso.”

 

Avvocato Liliana Bertolini

Cassazione, sentenza 4316/2024